Note musicali
In notazione musicale, una nota è un segno grafico usato per rappresentare un suono.
Nella musica colta moderna occidentale, le note sono scritte sul pentagramma in modo da indicare
contemporaneamente l’altezza e la durata del suono. Entrambe possono essere espresse da un unico
segno o possono richiedere segni aggiuntivi: le alterazioni, che modificano l’altezza,
i punti e le legature di valore, che incidono invece sulla durata.
Storia
Gli antichi non conoscevano una notazione musicale propriamente detta, limitandosi a indicare i suoni della scala diatonica con le prime lettere dell’alfabeto.
Nel Medioevo, a causa della crescente difficoltà nel memorizzare melodie sempre più lunghe e articolate, nacque l’esigenza di “notare” sopra il testo da cantare alcuni segni (detti neumi) che aiutassero i cantori a ricordare la direzione (ascendente o discendente) della linea melodica. Da questi embrionali aiuti mnemonici nacque a poco a poco la moderna notazione, le cui tappe storiche fondamentali sono l’introduzione del tetragramma (attribuita a Guido d’Arezzo durante la sua permanenza presso l’Abbazia di Pomposa), e la scrittura delle durate, (inventata da Francone da Colonia) ottenuta proporzionalmente, cioè non indicando la durata effettiva della nota, ma la durata di essa in proporzione alle altre dello stesso brano. Oggi le note hanno l’aspetto di un cerchietto vuoto o pieno, su cui si innesta un gambo (piccola asticella segnata sotto o sopra la nota) e le eventuali code, utilizzate per segnare i valori più piccoli (cioè le durate più brevi).(fonte Wikipedia)
Lo schema lo troverete qui: note musicali
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